Nel 2018 la città di Empoli è stata insignita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Medaglia d’Oro al merito civile per ‘il coraggio e la fermezza con cui la comunità empolese si oppose alla dittatura fascista, per il contributo che diede alla Resistenza attraverso i gruppi partigiani locali e, non di meno, per il caro prezzo in termini di vite umane pagato dai cittadini uccisi per rappresaglia, morti sotto i bombardamenti oppure deportati nei campi di sterminio.’ Empoli preserva e tramanda questi valori con iniziative di approfondimento e divulgazione che nel corso dell’anno coinvolgono studenti, giovani e meno giovani. La stressa geografia cittadina è oggi costellata di monumenti e luoghi legati alla memoria. Scopriamoli insieme.
Parte del sistema Empoli Mu6ei e attualmente ospitata all’interno del Palazzo Comunale di via Giuseppe Del Papa, questa galleria fu istituita nel 1974 dal Consiglio Comunale proprio con l’intento di stimolare l’interesse delle giovani generazioni nei confronti dei temi della Resistenza, oltre che per promuovere la conoscenza dell’arte moderna del territorio empolese e toscano. Sono infatti numerose le opere di artisti empolesi come Virgilio Carmignani e Gino Terreni, che affrontano con sensibilità e modalità espressive diverse, il pesante lascito del Secondo Conflitto Mondiale.
Questo edificio ha un grande valore storico e simbolico: in quella che era la Casa del Fascio inaugurata nel 1932 nella frazione di Santa Maria a Ripa, oggi è stato realizzato un centro di aggregazione per tutte le associazioni antifasciste e democratiche di Empoli. Inaugurata il 20 dicembre 2019 la Casa è uno spazio vivo e vitale che ospita mostre, dibattiti e conferenze su temi legati ai valori della memoria, della democrazia e dell’antifascismo.
Potreste notarle camminando per la città, delle piccole pietre ricoperte da una targa in ottone, incastonate nel selciato. Sono le pietre d’inciampo e anche ad Empoli ce ne sarà una per ognuno dei 47 cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti che non hanno mai fatto ritorno a casa. Nel 2022 saranno messe in opera le prime 21 pietre in memoria dei cittadini empolesi che lavoravano presso la Vetreria Taddei e che furono deportati con la sola colpa di aver aderito allo sciopero del 4 marzo 1944. Piccoli ma significativi simboli per tenere viva la memoria delle singole persone che, sono entrate loro malgrado a far parte della tragedia collettiva.
Questo itinerario, realizzato nell’ambito del progetto Erasmus Plus in parallelo con la città austrica di Sankt Georger an der Gusen, gemellata con il Comune di Empoli dal 1997, segnala i principali luoghi della memoria della città presentandone la storia e proponendo per ognuno di essi un articolo correlato tratto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Attraverso la segnaletica dedicata, monumenti, piazze e edifici del centro e delle frazioni, divengono ‘oggetti narranti’, testimoni non più muti delle vicende della nostra storia recente.