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La pratica dello sport (e in particolare dell’amato gioco del pallone!) affonda le radici nella storia empolese. Sin dalla fine del ‘700 si praticava a Empoli, come in molte altre città toscane, il gioco del pallone col bracciale e proprio qui nel 1920 nacque una delle più antiche società calcistiche di livello professionistico in Italia. Non stupisce quindi che oggi la città vanti la presenza di ben 5 squadre di profilo nazionale e che dai vivai cittadini di diverse discipline siano usciti campioni di altissimo livello.
Forse non tutti sanno che… a Empoli la passione per il pallone è documentata sin dal ‘700! Chiariamo subito che l’antico gioco del pallone col bracciale, praticato in tutto il centro Italia sin dal ‘500 e fino alla metà del ‘900, non ha nulla a che vedere con il calcio di oggi. Si giocava a squadre di tre o quattro giocatori con regole simili a quelle del tennis. I giocatori indossavano un bracciale in legno ricoperto di pelle con cui veniva battuta una pesante palla. Per giocare serviva un campo di 80 x 16 metri, possibilmente affiancato ad un alto muro per il rimbalzo della palla.
Spazi difficili da trovare all’interno delle città murate. Dal ‘700 in poi abbiamo anche a Empoli notizie di problemi di ordine pubblico e di danni a proprietà private dovuti alla pratica del gioco del pallone. Da qui la necessità di trovare luoghi dove dedicarsi a questo passatempo che, nel corso dell’800, iniziò a richiamare tifosi anche dalle città vicine. A Empoli, tra ‘700 e ‘800, si giocava a pallone in un campo ricavato a ridosso della Porta Fiorentina; dopo l’abbattimento della porta, la sistemazione dell’antico Campaccio (oggi Piazza della Vittoria) e della zona fino alla nuova stazione ferroviaria, nel 1851 si ipotizzò la realizzazione di un vero e proprio sferisterio a ridosso del bastione mediceo (oggi all’altezza dell’incrocio tra via Roma e Via G. da Empoli), progetto mai attuato.
Verso i primi del ‘900 il gioco del pallone lasciò il posto a quello del calcio. Sebbene a Empoli si giocasse ufficialmente a calcio sin dal 1909 con una sezione dedicata della società Ginnastica Emporium iscritta alla FIGC, è all’estate del 1920 che risale la nascita dell’Empoli Football Club quale unica squadra calcistica cittadina. Le partite di calcio si disputavano allora in un campo sportivo recintato con tavole di legno e tribune provvisorie, che si trovava nell’area oggi occupata da Piazza Ristori, allora nota come ‘Abetone’ perché fresca anche d’estate. Nel 1936 fu inaugurato il nuovo stadio a lato dell’odierna via Masini ed è qui che si giocò fino al 1963 quando fu realizzato l’attuale Stadio Carlo Castellani, intitolato al terzo miglior marcatore della storia dell’Empoli, deportato e ucciso nel campo di concentramento di Gusen. Oggi gli ‘azzurri’ (come sono chiamati i giocatori dell’Empoli F.C.), dopo alterne vicende che li hanno visti militare in serie C e B, hanno riconquistato la promozione in Serie A.
In questa retrospettiva sulla pratica sportiva nella nostra città dobbiamo citare almeno altre due società nate nei primi decenni del ‘900. L’Unione Sportiva Empolese (USE) fondata nel 1922 e inizialmente votata all’atletica leggera, che ancora oggi conserva la gloriosa maglia bianco-rossa divenuta celebre per i successi ottenuti in seguito, a partire da una cinquatina di anni fa, dalla sezione basket che oggi compete in serie A1 con la squadra femminile e B con quella maschile.
Dal 1948, grazie all’impulso di Amerigo Bini, il panorama sportivo cittadino si arricchì di un’altra società sportiva la Polisportiva Coop Empoli all’interno della quale sono stati promosse e praticate negli anni numerose discipline: dal ciclismo alla boxe, dall’atletica al calcio, fino al nuoto e al pattinaggio artistico da corsa.
